Fare un’analisi statistica: da dove si parte?

4 Gennaio 2020 | Disegno di ricerca

Per poter realizzare un’analisi dei dati che sia corretta e soprattutto utile per il tuo lavoro, devi avere prima chiari i tuoi obiettivi ed il punto in cui ti trovi con il tuo progetto. Per aiutarti in questa fase di pianificazione, ho creato per te un workbook gratuito. Al suo interno troverai le 10 domande chiave da cui partire per capire come impostare un’analisi statistica che sia davvero efficace e non ti faccia perdere tempo.

Introduzione

Quando in un progetto si arriva ad affrontare l’analisi statistica, spesso si ha una gran fretta di elaborare i dati per poter ultimare il lavoro il prima possibile. Capita anche a te?

Potresti avere il timore di non riuscire a rispettare le scadenze. O magari vorresti semplicemente toglierti il prima possibile la parte di statistica.

Ma se vuoi trasformare i tuoi dati in informazioni davvero utili, non iniziare l’elaborazione dei dati senza aver prima fatto una buona pianificazione di come si svolgerà ogni aspetto della tua analisi.

Perché è importante pianificare?

Realizzare un’analisi che valorizzi i tuoi dati ed il tuo lavoro potrebbe rivelarsi più complesso e lungo del necessario se non hai una chiara indicazione di cosa vuoi fare e di dove vuoi arrivare.

D’altra parte, pianificare tutte le fasi di un’indagine statistica non è mai semplice e, soprattutto per la parte di analisi dei dati, è facile ritrovarsi con molti dubbi, domande e timori su come procedere.

Per aiutarti a fare chiarezza, ho formulato 10 domande chiave, a cui ti invito a rispondere prima di iniziare ad elaborare concretamente i dati di cui disponi.

A cosa servono queste domande?

Queste domande ti aiuteranno a fare un check-up del punto in cui ti trovi. Inoltre, ti permetteranno di individuare le azioni realmente efficaci da attuare prima di procedere con il tuo progetto. Quelle che ti faranno svolgere le analisi statistiche correttamente e anche risparmiare tempo.

Infatti, anche se alcune decisioni specifiche sul tipo di analisi da svolgere si possono prendere solo dopo un’analisi esplorativa dei dati, queste domande ti faranno capire se già disponi di tutti gli elementi necessari per procedere con le fasi successive dell’indagine.

Il che non è una garanzia che poi la tua analisi statistica sarà tutta facile, veloce ed indolore. Ma di sicuro una comprensione più approfondita del contesto ti aiuterà a partire col piede giusto, evitando di inciampare in alcune delle problematiche più diffuse tra chi inizia un’analisi dei dati senza avere ancora chiare le idee su tutti i passaggi da fare per portarla a termine.

Le 10 domande chiave

Qual è l’obiettivo principale che vuoi raggiungere con quest’analisi?

Per capire quale tecnica statistica sia meglio utilizzare sui tuoi dati, devi prima avere chiaro dove vuoi arrivare. Qual è la tua domanda di ricerca, quella che potresti scrivere come titolo di una tesi o di un articolo? Definire un obiettivo primario chiaro, raggiungibile e misurabile è fondamentale per poter decidere quali informazioni estrarre e realizzare così un’analisi che sia davvero utile per il tuo lavoro. L’idea è quella di provare a superare i limiti di ciò che già è noto in letteratura, andando a colmare eventuali carenze. Se poi l’argomento che ti interessa è stato ancora poco esplorato, allora a maggior ragione la tua analisi dovrebbe apportare degli elementi di novità rispetto a quanto già pubblicato. Ma anche replicare su più vasta scala le stesse analisi condotte in studi preliminari basati su campioni di piccole dimensioni potrebbe essere un ottimo obiettivo di ricerca.

Che tipologia di dati vuoi analizzare?

Magari li hai già tutti a disposizione oppure devi ancora iniziare a raccoglierli. In ogni caso, se vuoi condurre un’analisi statistica significa che dei dati sicuramente ti servono. Potrebbero essere le risposte ad un’intervista aperta o ad un questionario con domande chiuse oppure dati provenienti da precedenti studi o da banche date online. O ancora dei dati da estrarre da cartelle cliniche o risultati di sperimentazioni o misurazioni fisiche.

A seconda della tipologia dei dati, il tuo studio sarà qualitativo o quantitativo, retrospettivo o prospettico, a singolo centro o multicentrico, controllato o non controllato, aperto o in cieco, randomizzato o non randomizzato, osservazionale o interventistico. Gli strumenti e le tecniche da utilizzare varieranno di conseguenza.

Quali sono gli aspetti specifici che vuoi indagare con quest’analisi?

Per definire nel dettaglio le singole analisi statistiche che dovrai andare a svolgere, l’obiettivo principale deve essere declinato in una serie di micro-obiettivi più specifici. Specificare dei micro-obiettivi misurabili ma anche molto focalizzati su particolari relazioni, differenze, raggruppamenti tra i tuoi dati ti aiuterà a fare chiarezza. ed anche a non sprecare tempo con analisi non appropriate. Una volta poi che avrai elencato tutti i micro-obiettivi che vuoi raggiungere, dai loro un ordine ed una priorità. Individua quindi, per ciascuno di essi, il tipo analisi statistica più idoneo. Otterrai così una scaletta dettagliata con tutti i passaggi da fare per completare l’analisi statistica e saprai anche in che ordine dovranno essere svolti.

Quali sono 3 motivi per cui vuoi fare proprio questa analisi?

Anche in questo caso, non rimanere troppo sul generico con la tua risposta ed elenca invece almeno 3 motivi molto specifici. Ti aiuteranno a verificare che gli obiettivi che hai identificato ti stiano conducendo verso la giusta direzione. Inoltre, questi motivi potrebbero anche aiutarti ad individuare, o specificare meglio, alcuni dei micro-obiettivi che hai definito alla domanda precedente.

Quali analisi sono già state fatte sullo stesso argomento?

Ricerca e studia lavori simili a quello che vorresti realizzare tu, sia per argomento che per metodologia statistica utilizzata. Controlla non solo a che risultati sono già giunti altri autori e quali teorie sono state proposte ma anche come sono state svolte e riportate le analisi, quali ipotesi sono state testate, quanto e come è stata dettagliata la parte di statistica. Se poi in questa ricerca trovi delle tabelle o grafici che ti sembrano particolarmente efficaci, o delle descrizioni scritte meglio di altre, fanne una copia e tienile da parte. Potranno tornarti utili quando dovrai decidere come organizzare i risultati delle tue analisi.

Con quali software vuoi svolgere l’analisi?

Scegli quelli che ti permettano di gestire al meglio i tuoi dati. Nel caso in cui siano programmi a pagamento, scegli quelli che abbiano per te il miglior rapporto costo-tempo risparmiato. Ad esempio, potrebbe servirti un software per calcolare quanto dovrà essere numeroso il tuo campione per poter ottenere risultati statisticamente significativi. Oppure potresti scoprire che una delle analisi che vuoi svolgere non è facilmente realizzabile con Excel. In questo caso, dovrai utilizzare un software statistico come R (gratuito) o SPSS (a pagamento).

Quali competenze devi acquisire per completare l’analisi?

Potresti avere necessità di documentarti ulteriormente sull’argomento della tua ricerca leggendo libri, frequentando seminari, seguendo dei corsi. Oppure potresti dover migliorare le tue competenze informatiche (ad esempio, imparare come creare un questionario online con Moduli Google o come utilizzare le tabelle pivot su Excel). O magari è proprio l’aspetto statistico quello su cui hai delle carenze.

Quanto tempo hai a disposizione?

Cerca di razionalizzare il più possibile il tuo lavoro e darti delle priorità in modo da ridurre le perdite di tempo ed aumentare la produttività. Ti sembra comunque di avere troppo poco tempo per fare tutto? Per recuperare delle ore di lavoro potresti, ad esempio, decidere di somministrare i questionari online invece che cartacei. In questo modo avrai poi già tutte le risposte registrate in automatico su un dataset. Oppure cercare se su R ci sia un pacchetto o un plugin specifico che fa già esattamente quello che hai in mente (se poi fosse anche compatibile con l’interfaccia grafica R Commander non ti servirà neanche scrivere del codice e potrai fare tutto con pochi click).

Su quale supporto puoi contare?

Chiedere un feedback esterno ad amici, famigliari o colleghi può essere un primo passo, ma spesso non è sufficiente. Se sei un tesista, avrai sicuramente anche un relatore ed, in alcuni casi, un correlatore a cui chiedere consigli e suggerimenti. Se invece stai lavorando ad un articolo scientifico, probabilmente non lo scriverai in autonomia ma collaborerai con un team di autori con cui poterti confrontare. Anche un bibliotecario che ti aiuti a ricercare materiali nelle banche dati online potrebbe esserti di molto aiuto. In alcuni casi, potrebbe tornarti utile anche una consulenza statistica professionale sulla parte più tecnica legata all’utilizzo dei software o alla parte di ragionamento e svolgimento delle analisi statistiche.

A chi saranno destinati i risultati di questa ricerca?

Risposte come “a chiunque possa essere interessato” o “a tutti quelli che lavorano nel mio settore” sono troppo generiche. Concentrati su chi davvero leggerà il tuo elaborato o valuterà la tua presentazione. Tenere in considerazione quale sarà il tuo pubblico ti aiuterà a capire il livello di dettaglio, il tipo di linguaggio ed il tono che dovrai utilizzare. Questi accorgimenti faranno sì che la comunicazione dei risultati della tua analisi statistica sia il più efficace possibile.

E adesso?

Ho creato per te un workbook che puoi scaricare gratuitamente qui. Ti aiuterà a mettere nero su bianco le risposte a queste domande così da fare maggiore chiarezza tra le tue idee. Inoltre, poterti focalizzare meglio sulle azioni pratiche che devi fare per realizzare la tua analisi statistica.

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Paola Pozzolo

Paola Pozzolo

Sono Paola Pozzolo e mi occupo di consulenze e formazione statistica. Ti aiuto a trasformare i dati in informazioni utili ed affidabili per raggiungere i tuoi obiettivi di ricerca e prendere le decisioni che più valorizzeranno il tuo lavoro.