Analisi statistica per la tesi di laurea: come si fa?

11 Aprile 2020 | Disegno di ricerca

Come si inserisce un’analisi statistica in una tesi di laurea triennale, magistrale o di dottorato? Questo articolo ti guiderà all’interno della struttura della tua tesi empirica, indicandoti passo passo quali informazioni e riferimenti all’analisi dei dati inserire. E potrà servirti anche da checklist per controllare di non aver tralasciato nessun aspetto importante.

come scrivere tesi di laurea

Introduzione

Scrivere una tesi di laurea di ricerca o sperimentale è un’occasione perfetta per mettere finalmente in pratica le nozioni di statistica che hai appreso durante il tuo percorso di studi.

Avere ben chiaro fin da subito in quali punti della tesi dovrai riportare le informazioni riguardo l’analisi dei dati ti farà risparmiare molto tempo, ed anche qualche mal di testa.

Le linee guida della tua università possono esserti di grande aiuto, perché ti dicono già in quali sezioni devi strutturare il lavoro. Prima di tutto, ti consiglio quindi di informarti, eventualmente anche confrontandoti con il tuo relatore, sui requisiti specifici richiesti per il tuo corso di laurea.

Tuttavia, la struttura di qualsiasi tipo di tesi di ricerca e sperimentale di solito ha anche dei punti in comune, soprattutto per quanto riguarda le parti in cui riportare le informazioni relative all’analisi dei dati che hai realizzato. Di seguito troverai tanti consigli che ti aiuteranno a non perderti nessun passaggio.

Titolo della tesi: come scegliere quello giusto?

Il titolo della tesi è la parte che catturerà per prima l’attenzione, non solo durante la discussione ma anche in futuro durante i colloqui di lavoro. Per questo è importante sceglierlo con molta cura in modo che illustri gli elementi essenziali dell’argomento che verrà trattato nell’elaborato. Dovrebbe essere breve ed incisivo, della lunghezza di un tweet.

Per sceglierlo, basati su quale è l’obiettivo della tua tesi.

Di solito si sceglie un titolo provvisorio quando si presenta la domanda per la tesi. Questo titolo potrà poi essere variato in corso d’opera, prima della consegna della tesi. Potrebbe infatti capitare che alcune ipotesi preliminari non risultino poi verificate dai dati e pertanto sia necessario modificare leggermente anche il titolo per adattarlo ai risultati più interessanti emersi dall’analisi statistica.

Esempio scelta titolo tesi

Ad esempio, una tesista in infermieristica durante il tirocinio in un reparto osserva che molti infermieri hanno fatto corsi di mindfulness. Decide quindi di scegliere come argomento della tesi l’analisi delle competenze in mindfulness degli infermieri che lavorano in una determinata ASL.

Crea quindi un questionario per gli infermieri in cui chiede informazioni su tutte le competenze in terapie complementari. Ipotizziamo però che dall’analisi delle risposte del questionario emergesse che pochissimi infermieri conoscono la mindfulness ma invece altre terapie complementari sono molte diffuse.

Potrebbe allora valutare di cambiare il titolo della tesi in qualcosa tipo “analisi descrittiva delle competenze delle terapie complementari per gli infermieri”

Abstract della tesi: quando scriverlo?

Anche se l’abstract è posizionato all’inizio della tesi, di solito è l’ultima cosa che si scrive dopo aver completato le analisi dei dati ed averne interpretato i risultati. Qui puoi riportare in modo sintetico le tecniche statistiche utilizzate ed i risultati più importanti e significativi dell’analisi dati.

L’indice della tesi: cosa riportare?

Oltre all’indice generale della tesi, ti consiglio di aggiungere anche un indice di tutte le tabelle e le figure che hai inserito nella tua tesi. Con la funzione “Inserisci didascalia” in Word, è possibile generare automaticamente questo elenco.

Verifica anche se hai utilizzato abbreviazioni nella tesi e, in caso positivo, inserisci all’inizio della tesi anche una lista delle abbreviazioni in ordine alfabetico. Ad esempio, se nelle tabelle o nei grafici hai abbreviato i nomi delle domande di un questionario, puoi riportarne qui la codifica utilizzata. Così come se usi abbreviazioni statistiche (ad esempio se hai utilizzato “st.dev” oppure “s” per indicare la deviazione standard).

Materiali e metodi: cosa scrivere?

In questa sezione devi innanzitutto indicare qual è il disegno della ricerca: è uno studio trasversale o longitudinale? Osservazionale o sperimentale?

Quindi devi indicare le caratteristiche della popolazione di riferimento ed i criteri di eligibilità, ed anche il tipo di campionamento scelto. 

Dovrai poi descrivere dove, quando e con quali metodi hai reperito i dati: li hai raccolti da banche dati, questionari, interviste o altri supporti come ad esempio le cartelle cliniche?

Specifica infine con quali software verranno gestiti ed analizzati i dati e quali tecniche statistiche utilizzerai specificando anche, se necessario, il livello di significatività utilizzato per l’interpretazione.

Risultati e discussione: che differenza c’è?

Nei risultati devi riportare sinteticamente, anche utilizzando tabelle e grafici, i risultati delle analisi condotte secondo le metodologie descritte in materiali e metodi. Parti con i risultati delle analisi descrittive sulle singole variabili. Poi passa a descrivere le relazioni tra variabili ed infine, se necessario, riporta i risultati delle analisi inferenziali.

Nella discussione devi invece interpretare in modo critico i risultati ottenuti nello studio, in base all’obiettivo della tesi e confrontarli con quanto emerso dalla revisione della letteratura scientifica.

Conclusioni della tesi: quali sono gli sviluppi futuri?

In questo capitolo puoi evidenziare i punti di forza e di debolezza della tua ricerca ed aggiungere anche i suggerimenti su eventuali futuri studi.

Ad esempio, se la tua analisi è stata condotta su un campione di limitata numerosità campionaria, qui potresti dire che sarebbe interessante verificare i risultati ottenuti su un campione di ampiezza maggiore.

Bibliografia della tesi: quali riferimenti inserire?

Tra le fonti non dimenticare di inserire i libri di statistica che hai consultato e gli eventuali siti internet (con indicata la data in cui li hai consultati) da cui hai preso formule o altre informazioni utili.

Inserisci anche i riferimenti ai software utilizzati per le analisi. Se ad esempio hai utilizzato il software gratuito R o jamovi, ti consiglio di inserire tra le fonti non solo il programma generico ma anche i riferimenti ai singoli pacchetti che ti sono serviti per le analisi.

Appendice della tesi: cosa inserire?

Non tutto il materiale che hai prodotto deve necessariamente essere inserito nel capitolo dedicato ai risultati della tesi. Le informazioni utili per replicare le analisi possono ad esempio essere aggiunte in un’apposita appendice.

Qui potresti riportare il codice utilizzato per l’elaborazione dei dati (se ad esempio ha usato R), oppure le tabelle che risultavano ridondanti all’interno della tesi.

E adesso?

Se  ti serve un aiuto personalizzato per svolgere o revisionare l’analisi statistica della tua tesi, puoi dare un’occhiata alla mia consulenza statistica check-up.

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Paola Pozzolo

Paola Pozzolo

Sono Paola Pozzolo e mi occupo di consulenze e formazione statistica. Ti aiuto a trasformare i dati in informazioni utili ed affidabili per raggiungere i tuoi obiettivi di ricerca e prendere le decisioni che più valorizzeranno il tuo lavoro.